La seduta di rimozione del tatuaggio
Se siamo arrivati alla prima seduta vuol dire che il medico che abbiamo scelto è un professionista esperto in rimozione dei tatuaggi. Il medico ci avrà fatto numerose domande, avrà analizzato accuratamente il nostro tatuaggio e la nostra pelle, e ci avrà informato su che tipo di macchinario verrà utilizzato.
Il medico ci avrà inoltre fornito delle informazioni realistiche riguardo a vantaggi, svantaggi e probabilità di riuscita del trattamento. Sarà quindi più facile affrontare coscientemente e serenamente il cammino che ci aspetta.
Ma cosa succede prima, dopo e durante un seduta di rimozione del tatuaggio?
La durata di ogni singola seduta dipende dalla superficie del tatuaggio da rimuovere. Una superficie quadrata di 4 centimetri di lato viene trattata in una quindicina di minuti.
In generale la seduta non è dolorosa. Nella maggior parte dei casi i pazienti lamentano piuttosto un fastidio, come di piccole punture, e calore intenso sulla pelle. Queste sensazioni si possono alleviare applicando sulla cute da trattare un anestetico in crema circa 40-60 minuti prima della seduta. Se la superficie è estesa può essere applicato anche del ghiaccio durante o dopo la seduta.
Quando il raggio laser colpisce la pelle si ha il così detto effetto frosting, che consiste nello sbiancamento dell’epidermide sopra al tatuaggio; questo effetto temporaneo (15-30 minuti) è dovuto ad un sollevamento dell’epidermide e alla formazione di bollicine di aria tra epidermide (strato superficiale) e derma (strato profondo). Dopo circa 10-15 minuti di trattamento è assolutamente normale che si formi un edema o gonfiore dell’area trattata, dovuto al calore sviluppato in seguito alla rottura dei pigmenti. Questa reazione svanisce dopo 30-60 minuti. Raramente si formano croste o piccole emorragie o micro-bolle, anche queste secondarie all’innalzamento della temperatura della pelle.
Solitamente non si applicano medicamenti sulla cute appena trattata; a volte, se necessario, possono essere applicate creme a base di cortisone o creme lenitive-idratanti.
Una sensazione di bruciore e fastidio può persistere nelle prime 24 ore; si possono anche formare, dopo qualche giorno, piccole croste che non dovrebbero essere toccate per evitare la formazione di cicatrici e alterazioni di colore della pelle. Mentre il gonfiore dovrebbe scomparire al massimo dopo 48 ore.
Nei primissimi giorni di trattamento è necessario evitare sauna, piscina o ambienti caldo umidi. Per almeno un mese dopo ogni seduta, si dovrà inoltre evitare l’esposizione diretta al sole o a lampade abbronzanti, avendo cura successivamente di utilizzare creme a filtro solare ad alta protezione (30+ oppure 50+).
Quante sedute laser per rimuovere un tatuaggio?
Le esperienze riguardo alla rimozione di un tatuaggio possono essere davvero molto diverse, così come la quantità di sedute. Non è possibile rimuovere il tatuaggio, seppur piccolo e sottile, con una sola seduta. Il numero di sedute dipende dalla grandezza del tatuaggio, dai pigmenti utilizzati, dal tipo di pelle e da diversi parametri che il medico deve necessariamente valutare a fondo prima di partire. Nei casi più “facili” le sedute variano da 3 a 5, mentre in quelli più “difficili” si arriva anche a 8-12 sedute.
Come illustrato nella Scala Kirby, il corpo ha bisogno di tempo, tra una seduta e l’altra, per smaltire le particelle di inchiostro polverizzate dal laser. Le più recenti ricerche ci dicono che, per trovare un buon equilibrio tra la soddisfazione del paziente e un risultato clinico ottimale, è raccomandabile effettuare il trattamento di rimozione del tatuaggio ogni 2, anche 3 mesi, o un periodo anche più lungo se necessario. Se avete necessità di togliere un tatuaggio per motivi di lavoro sarà quindi necessario calcolare bene i tempi.
Effetti collaterali e cattiva valutazione del tatuaggio da rimuovere
Spesso ci si chiede se ci siano effetti collaterali e quali siano i termini di guarigione, dopo un trattamento di rimozione tatuaggi. Il realtà è sufficiente un’accurata e concreta valutazione della situazione, affinché emergano, prima di iniziare il trattamento eventuali criticità che influenzeranno il risultato:
- il trattamento non può essere eseguito su chi ha pelle molto abbronzata, cute olivastra, o è di colore. E’ alto il rischio di alterazione permanente della pigmentazione della pelle e/o è possibile provocare ustioni;
- non dovrebbero essere trattati nemmeno soggetti con una riconosciuta tendenza a sviluppare cicatrici (ipertrofiche o cheloidee);
- se ci sono infezioni attive della pelle è meglio risolvere prima questo problema, e solo quando la pelle sarà nuovamente integra e sana, iniziare il trattamento;
- è meglio evitare il trattamento durante la stagione calda o molto soleggiata (estate e primavera avanzata) per evitare l’esposizione al sole, l’eccessivo calore e sudorazione, soprattutto su parti estese. In questi casi conviene sospendere il trattamento e riprendere più avanti. Non ci sarà alcuna perdita di risultati;
- è necessario fare attenzione, durante tutto il periodo di trattamento, a terapie farmacologiche o con farmaci foto sensibilizzanti. Leggete i foglietti illustrativi del farmaco e mettete al corrente il medico che vi sta rimuovendo il tatuaggio.